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Se si potesse riaddatare questa scena del film, questo sarebbe stato un dialogo perfetto, peccato che poi non sia finita come nel film. CITAZIONE Peppone: Cosa fate qui? Cosa volete? Don Camillo: Non ho mai dimenticato che mi veniste a salutare, quando andai in esilio. Ora siete voi ad andarvene. Peppone: Io non vado in esilio: parto perché ho vinto, non perché ho perduto. Don Camillo: Hai perduto tua moglie che ti ha votato contro, hai perduto il tuo paese dove eri qualcuno; che cosa c'hai guadagnato? Di diventare un anonimo, una pallina da buttare nell'urna. Peppone: Io sarò sempre quello che sono. Don Camillo: Ah sì? E allora quando ti metteranno a sedere in una grande aula triste, come a scuola, allora penserai a tutte quelle cose che hai lasciato qui al paese. Penserai a quello che vedevi dalla finestra, la mattina, quando ti facevi la barba, penserai al tuo lavoro nell'officina e a come ti divertivi la domenica... e penserai anche a me, che non sarò più lì a darti un cazzotto in testa quando te lo meriti, vale a dire almeno una volta al giorno! Peppone: Quando ritorno vi riduco in briciole! Don Camillo: Ma se lo sai che torni più! E che non posso neanche dirti "Arrivederci, Peppone!", ma soltanto "Addio, Onorevole!". Non posso dirti "Arrivederci, Generale!", ma solamente "Addio, Onorevole!". L'ho pubblicato solo perché devi smetterla di fare il sentimentalista, sei tu che l'hai voluto, e tutti ti hanno dissuaso dal farlo.
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